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Tra Dedalo e Icaro -La nuova domanda di città

venerdì 12 novembre 2010 incontro con l'autore

Tra Dedalo e Icaro -La nuova domanda di città La città attuale è la prima città della storia centrata realmente sulla domanda del cittadino. Essa cresce e muta in risposta alle richieste e alle sfide che vengono poste da quanti la abitano o, per motivi diversi, la vivono. Come in un mercato dove l’offerta eccede la domanda, il produttore rincorre il consumatore cercando di coglierne gusti e tendenze; così la città, in una scena internazionale competitiva segnata dall’alta mobilità di imprese e persone, deve sedurre e soddisfare. L’entusiasmo di Giandomenico Amendola per un pur incerto futuro esplode in “Tra Dedalo ed Icaro”, un libro rapido, incisivo, ricco di informazioni sul divenire delle città nell’età globale.

L’autore è affascinato dalla città, anzi dalle città, dalla bellezza urbana, qualunque sia, anche nella sua devastante e non silente modernità e nelle pagine del libro ne presenta dieci possibili modelli: la città sostenibile, la città impresa, la città spettacolo, la città cosmopolita, la città alla carta, la città ubiqua, la città bella, la città sicura, la città amica, la città dei cittadini. Nessuna di queste città è perfetta, ma tutte assieme possono diventare le mille facce della metropoli del nuovo millennio e dare risposta alle domande e ai desideri della gente. Sulla base di esempi contemporanei, Amendola illustra luci e ombre di questi dieci modelli, le loro potenzialità e i rischi connessi. Le città descritte da Amendola sono tutte diverse tra loro e riflettono bisogni, desideri ed esigenze particolari.

Sono però anche contigue e, persino, leggermente sovrapponibili. La vicinanza e l’indeterminatezza dei confini contribuiscono a produrre talvolta potenziali conflitti che richiedono azioni di mediazione e governo. Nessuna delle città desiderate può escludere l’altra ma deve assumersi l’onere di una complementarietà, talvolta difficile, per sostenere le differenti esigenze e cercare una mediazione tra questioni che possono entrare in conflitto come, per esempio, convivialità e sicurezza o democrazia e competitività Ecco allora che “Tra Dedalo e Icaro” diventa, non un discorrere di urbanistica, ma un riflettere su noi stessi, sul confronto continuo che compiamo tra bisogni e realtà per capire quale è la nostra vera, umana «domanda di città» e quali bisogni in essa si condensano. Giandomenico Amendola è ordinario di Sociologia Urbana nella Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze ed è stato tra i primi ad occuparsi del rapporto tra scienze sociali e progettazione.
Tra le sue opere: “Scenari della città nel futuro prossimo venturo (2000), “Il progettista riflessivo. Scienze sociali e progettazione architettonica” (“La città postmoderna. Magie e paure della metropoli contemporanea”.
 
Parteciperanno alla serata Marcella Messina, dottoranda e cultrice della materia nella cattedra di Sociologia urbana e di Educazione ambientale all'Università di Bergamo, con attività di ricerca sui temi della città sostenibile, della partecipazione e dell'inclusione sociale urbana, e Cristiano Seganfreddo, direttore di Fuoribiennale e di Innov(e)tion Valley, che coordinerà la serata.

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