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Festival Biblico, una sfida vinta per la settima volta

Oltre 35mila visitatori in 10 giorni è il bilancio dell'edizione 2011

Festival Biblico, una sfida vinta per la settima v

Non nascondono la soddisfazione gli organizzatori del Festival Biblico - la Diocesi di Vicenza e la Società San Paolo - davanti ai dati di affluenza alla VII edizione della manifestazione, intitolata "di Generazione in Generazione". Oltre 35mila le presenze finora registrate, ma alcune delle 12 mostre proposte nell'ambito del Festival sono ancora aperte al pubblico e continuano a ricevere visitatori. Pare dunque vinta anche quest'anno la sfida di portare la Bibbia nella piazza e per le strade, nei luoghi della quotidianità dove si svolge la vita di ogni giorno, attraverso una molteplicità di linguaggi capaci di parlare a ogni ambito dell'esperienza.

Se da un lato il Festival ha dimostrato un sempre maggiore radicamento nel territorio berico, con la partecipazione di otto centri della Diocesi nelle prime giornate della manifestazione, dall'altro il suo respiro si è fatto sempre più ampio grazie alla presenza di ospiti internazionali. Un'impressione, questa, confermata dal cardinale Gianfranco Ravasi, il quale ha dichiarato: «Sono felicissimo di vedere che questo Festival, da piccolo germoglio, è diventato un albero forte, dalle tantissime ramificazioni. Anzi, dirò di più: questo Festival è un modello ora pronto da esportare all'estero».

Espressione di una fede che incentiva il dialogo e non la chiusura, la manifestazione vicentina vede nella Bibbia un crocevia ineludibile per l'incontro tra credenti e non, e tra fedeli di ogni credo, così da ospitare la presenza di rabbini, pastore, testimoni del cammino ecumenico e un convegno interreligioso. Senza timore del confronto. Poiché, se è vero - come riteneva il santo papa Gregorio Magno - che la Bibbia è la lettera d'amore di Dio agli uomini, allora essa va recapitata realmente a tutti. Senza preclusioni.

Sono stati oltre 130 i soggetti coinvolti in questa edizione del Festival, dagli enti promotori alle pubbliche amministrazioni e alle tantissime realtà parrocchiali, culturali e associative, per passare al sostegno di oltre 20 testate giornalistiche locali e nazionali e arrivare, infine, a un gruppo di 40 imprese venete che garantiscono oltre la metà di un budget economico ulteriormente accresciuto da servizi e forniture gratuite. «Balza all'occhio - sottolinea Guido Zovico, responsabile fund raising e sponsoring della manifestazione - il grande apporto derivante dai soggetti privati per un evento che parla e racconta la Bibbia come elemento e alimento essenziale per l'uomo, anche non credente.

Per le imprese, quindi, non ci sono atleti o star televisive da "abbracciare" con il proprio logo, ma più semplicemente c'è da condividere una proposta che offre a tutti un'opportunità di conoscenza, confronto, scoperta, divertimento e condivisione». Rivolgendosi alle circa 2.500 persone accorse in Piazza dei Signori per ascoltarlo, il premio Nobel per la Pace Lech Walesa ha richiamato all'attualità alcune questioni. «Da rivoluzionario - ha confessato il fondatore di Solidarnosc - non ho ancora trovato la risposta a tre interrogativi.

Qual è la politica economica più giusta per l'oggi, ad esempio. Certamente il mercato libero, ma non il capitalismo attuale: quale, dunque? La seconda domanda: la democrazia è ancora sufficiente, visto che viene intesa solo dal punto di vista dei diritti, mentre occorrerebbe recuperare il senso del dovere? Infine: su quali basi fondare l'unità dell'Europa? La libertà? Non basta,da sola porta l'uomo all'autodistruzione. I valori? Certo, ma chi ne definisce una scala?». Stimolati da questi interrogativi, gli organizzatori del Festival si sono rivolti verso un tema tipicamente biblico per far sì che l'edizione 2012 prosegua la riflessione su queste questioni.

"La Paura e la Speranza" sarà dunque il tema dell'ottava edizione che si svolgerà, come di consueto, nell'ultima settimana del prossimo maggio.


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