Introduce e coordina
Adelino Cattani
Università di Padova



I media digitali sono uno strumento comunicativo completamente nuovo. Non cancellano ma integrano i precedenti media (stampa, cinema, radio, televisione) pur trasformandoli. La loro novità consiste nel fatto che un medium attivo - il computer -  diventa il supporto di ogni azione comunicativa e cognitiva: vedere, ascoltare, scrivere, leggere, archiviare... sono attività per la prima volta convergenti in un unico medium, il computer connesso alla Rete.

Se è vero, come scriveva McLuhan, che "le società sono sempre state plasmate più dalla natura dei media attraverso i quali gli uomini comunicano che non dal contenuto della comunicazione" (M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, [1964] Il Saggiatore, Milano 1967, pp. 12) l'avvento dei media digitali produce in noi una profonda trasformazione dei modi e delle forme del comunicare e del pensare stesso. La facilità di archiviazione, la convergenza di media diversi nello spazio della Rete, l'interattività, la navigazione ipertestuale e ipermediale, la struttura a rete, la duplicazione infinta del dato, la sua costante modificabilità... diventano le principali caratteristiche del comunicare e del pensare in Rete.

Come sta cambiando, in questo contesto, il nostro modo di ragionare?
Da un lato c'è da chiedersi se siamo ancora capaci di analisi, di profondità, di connessioni verificate, di ipotesi esplicative, di buoni ragionamenti. C'è da chiedersi se non stiamo scivolando verso un mondo così abbondante di dati da illuderci che sia disponibile una risposta ad ogni problema, in tempi brevissimi, con una straordinaria abbondanza di riferimenti. Pensare al nostro mondo attraverso Internet ci espone alla semplificazione di chi crede che tutto sia accessibile, riutilizzabile, facilmente comprensibile e disponibile a costo (culturale) ridotto.

Ma la Rete può anche diventare una risorsa per imparare a pensare, non solo nei media digitali. Vi sono siti ed esperienze comunicative in Internet che ci possono aiutare a pensare meglio, a ragionare di più, ad evitare gli inganni della comunicazione di massa, della seduzione pubblicitaria, della retorica politica. Ne abbiamo cercati alcuni, legati dal filo rosso dell'argomentazione, cioè del ragionamento sul probabile e sul non evidente. Una rivista on line (Diogene) che usa la filosofia come strumento per comprendere la vita quotidiana; un sito sull'argomentazione (www.argomentare.it) che illustra gli strumenti per ragionare; un sito e un'associazione di studiosi di argomentazione (Ergo): sono queste le risorse con cui i relatori invitati cercheranno di spiegare come Internet cambia il nostro modo di pensare, ma può anche aiutarci a migliorarlo, rendendolo più critico e avvertito. Anche rispetto ad Internet.