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MOSTRA DELL’ARTISTA MARIO DE POLI

Sabato 05 Dicembre 2009 pomeriggio con inizio alle ore 17.00 a Palazzo Dofin-Casale sede della biblioteca civica a Rosà

MOSTRA DELL’ARTISTA MARIO DE POLI Sabato pomeriggio con inizio alle ore 17.00 a Palazzo Dofin-Casale sede della biblioteca civica, verrà presentato il volume “Il Leone in Noi” dell’artista Mario De Poli ed inaugurata l’esposizione delle sue opere. Mario De Poli da oltre cinquant’anni è attivo nel campo dell’arte con un centinaio di mostre personali ed innumerevoli collettive. Le sue opere fanno bella mostra in sedi istituzionali pubbliche e collezioni private oltre che musei, fondazioni culturali e gallerie d’arte italiane ed estere.
Molte delle opere d'arte che hanno scandito i vari momenti del percorso di analisi e ricerca artistica sviluppata nella rivisitazione dei paesaggi, sono rappresentati in pubblicazioni monografiche che per le loro finalità culturali e artistiche hanno avuto prestigiosi riconoscimenti istituzionali, tra i quali il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, della Pubblica Istruzione, la Giunta Regionale del Veneto, del Trentino Alto-Adige ed Istriana solo per citare le principali.
La mostra fortemente voluta dall’Amministrazione comunale con in primis l’assessore alla cultura Mirko Ballico, gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Veneto e della Provincia di Vicenza, ed ha il supporto dalla ditta Rigon Cartotecnica.
L’esposizione sarà aperta ad ingresso libero da sabato 5 dicembre al 7 gennaio 2010 ed è visitabile il lunedì e martedì dalle ore 14.30 alle 19,00, dal mercoledì al sabato dalle ore 9 alle 19 e la domenica dalle ore 15 alle 19.
Alla presentazione del libro, introdotta dal critico Francesca Brandes e presentata da Sonia Rossi, interverranno numerose autorità civili con in primis il sindaco on. Manuela Lanzarin. L’esposizione delle opere è curata da Cesare e Giovanni Zonta.
Questo il testo con cui l’artista introduce il volume “Il Leone in Noi”:

In tutte le civiltà antiche il leone è stato simbolo di forza, fierezza, virilità e supremazia sugli altri animali.
Questa iconografia ha rappresentato nell'uomo, anche inconsciamente, il desiderio di emulazione di questo simbolo di forza e virilità, con la differenza che nel leone la caccia e il comando sono finalizzati alla continuazione della specie, nell'uomo per la sopraffazione dei più deboli o degli avversari scomodi.
Nel mio racconto pittorico i significati simbolici legati al leone trovano origine nei primi anni ottanta, nel corso del mio lavoro di ricerca grafica sulle città murate del Veneto: in queste ambientazioni medievali, tra pietre e torri, il leone appare dentro e fuori le mura, assieme a santi, principi e soldati, in un racconto fantastico evocato da cantastorie e musicanti.
Agli inizi degli anni novanta il mio Leone diviene protagonista, ora all’interno ora all'esterno di triangoli, il leone diviene guardiano di piramidi, Leone narciso allo specchio o possente custode di antiche memorie.
Nell'arco pittorico dei cinquant'anni della mia attività artistica, il primo decennio è stato caratterizzato da una ricerca initimistica, silenziosa, per accostarmi successivamente alla mia radice culturale e pittorica attraverso delle analisi del paesaggio, rivisitato e proposto nelle varie pubblicazioni: "L'eco delle mura", L'Eco del Silenzio", "Le Pietredimenticate", "Le pietre e il mare".
Il leone riappare nelle tele dedicate all’Istria e alla Dalmazia: la sua energia vitale appare in grandi voli nei cieli blu, appare nelle pietre d’Istria, nei tramonti e nel mare.
Il leone marciano di derivazione babilonese, divenuto simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia, rappresenta l'emblema dell'incontro tra le culture di occidente e oriente, le cui civiltà hanno convissuto, pur con le loro diversità, in armonia.
Nel volume 'Il leone in noi" ho trasfigurato le immagini di leoni umanizzati: leoni aggressivi, in pianto, narcisi, felini, tali da divenire, proprio attraverso questo processo empatico il riflesso del Leone che è in noi, quale metafora della forza vitale, simbolo del percorso di avvicinamento verso altre culture.

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