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UNO SCOIATTOLO AL “BONFANTI-VIMAR“

Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, Romano d’Ezzelino (VI)

UNO SCOIATTOLO AL “BONFANTI-VIMAR“ Tra le varie curiosità della mostra “Carioche e Trattori” si è intrufolato uno scoiattolo, non a quattro zampe ma a quattro ruote che non va nè per boschi né per campi. Si tratta di un simpatico trattorino anni cinquanta costruito dalla “Peschiera & Folli” ditta di Casalmaggiore, di per sé poco noto ma che trovò largo impiego nelle fornaci, adatto a trainare carrelli carichi di mattoni o tegole ed altri materiali. Per le sue ridotte dimensioni non venne mai usato in agricoltura per l’aratura o lavori simili ma quasi esclusivamente come traino di carri di piccola taglia. Le sue misure ridotte però gli consentivano di muoversi con molta agilità, di essere estremamente maneggevole, piuttosto pesante in rapporto alle misure, proprio per avere un grande grip al suolo.
Questo modello appartiene ad un appassionato collezionista bassanese, Vittorio Bertozzo, che ha collaborato all’allestimento della mostra assieme a diversi appassionati del Club Amici Tradizioni Contadine Venete” che unitamente all’Associazione Culturale Siriola di Romano d’Ezzelino, e altri vari collezionisti, tra cui Silvano Tagliaferro, hanno permesso un allestimento originale per mezzi e per ambientazione. Tradizioni di antichi mestieri, utensili da lavoro ed attrezzatura di ricambio si alternano in un simpatico quadro agreste, dove la macchina, trattore o carioca che sia, mostra come ha saputo trasformare la storia dell’agricoltura. Un’era nuova per tanti nostri avi, che sembrano comparire fra le gigantografie a parete proponendo momenti di duro lavoro o vestiti a festa per l’occasione di una foto ricordo. Frammenti di civiltà contadina dove l’uomo contava sui frutti della terra prodotti dal lavoro manuale.
Allo “scoiattolo” fanno da sfondo alcune particolari opere dell’artista artista polivalente Antonio Zilio di Altivole ( Tv) autore di questi lavori denominati “case rurali” realizzati con tecnica mista; ciuffi di paglia, policarbonato, plexiglass, figure di animali e colori ad olio su legno. Facce di case astratte, linee geometriche, muri corrosi, finestre mute di un mondo che va scomparendo davanti alla tecnologia senz’anima del terzo millennio.
Da oggi a ieri in un’alternanza di storia e cultura, dal mezzo minino al mastodontico “ International Titan” del 1920, passando per case produttrici italiane, tedesche, inglesi e anche per Lamborghini che produsse nel 1947 la carioca “Lamborghini Morris” nata proprio per mano di Ferruccio Lamborghini che forte dell’esperienza accumulata durante la guerra, dopo aver acquistato un a camionetta presso un centro ARAR, (azienda recupero alienazione residuati) la sera stessa davanti alla sua officina, disegnò per terra il trattore che voleva costruire. Nacque così la carioca “Lamborghini” che il costruttore stesso presentò alla festa del paese nel giorno di San Biagio riuscendo a venderne ben undici pezzi. Il prototipo è esposto al “Bonfanti-VIMAR”su gentile concessione del Centro Polifunzionale Ferruccio Lamborghini Museum di Dosso (FE).
Un Museo, tante storie e tante proposte. Il “Bonfanti-VIMAR” oltre che per le sue tematiche, è a disposizione per meeting aziendali, congressi o momenti di conviviale incontro. Un accurato servizio di caatering può organizzare per club o gruppi a partire da trenta persone, piacevoli cene con posti a sedere proprio tra i mezzi esposti. Vi aspettiamo nel nostro museo, nel cuore del Veneto, per raccontarvi spaccati di storia, tecnologia e costume.

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