Questo sito utilizza i cookies per offrirti la migliore esperienza di navigazione sul sito. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso. Accetto i cookies No

Cerca nel sito

Invia ad un amico
Livello del fiume Bacchiglione
e previsioni meteo di Vicenza

"WELCOME HOME"

da sabato 16 maggio - nel chiostro della chiesa di S. Rocco (Contrà Mure S. Rocco) (VI)

Si chiama “Welcome Home” e segna un vero e proprio “ritorno a casa”, in una sede rinnovata e pronta ad accogliere un progetto culturale tutto incentrato sul contemporaneo. Si tratta della mostra che, da domenica 17 maggio, avvierà il ciclo di rassegne promosso e organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza e curato da Stefania Portinari per AB23, il nuovo nome dello spazio espositivo della chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, composto dalle iniziali del luogo e dal numero civico.

Un appuntamento importante per la vita culturale della città, che troverà risalto nella vernice prevista sabato 16, alle 18, nel chiostro della chiesa di S. Rocco (Contrà Mure S. Rocco) con la partecipazione straordinaria dello scrittore vicentino Vitaliano Trevisan, che sarà impegnato in un reading letterario. Dopo la vernice, a cui sarà presente anche l’assessore alla Cultura Francesca Lazzari, vi sarà il vero e proprioopening della mostra ad AB23. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 14 giugno, dal giovedì alla domenica dalle 15 alle 19; il sabato e la domenica anche dalle 10.30 alle 13. Ingresso libero. Informazioni all'Assessorato alla Cultura: tel 0444.222114, e-mail [email protected], www.comune.vicenza.it/ .

Il filone espositivo che fa capo ad AB23 forma il progetto “Sistemi di contemporaneo”, assieme a quello – già avviato – della Casa del Palladio (dedicata per lo più a rassegne di design) e ai progetti site specific in esterni curati da Alberto Zanchetta, che a partire da giugno interesseranno parchi, piazze, muri e vetrine della città. “Welcome Home” presenterà opere di Balletti&Mercandelli, Aleksandar Duravcevic, Marco Fantini, Fratelli Calgaro, Silvia Levenson, Simone Lucietti, Giovanni Morbin, Maria Elisabetta Novello, Lamberto Teotino, Veronica Veronese Palmieri. Gli autori, che hanno tutti uno speciale legame con Vicenza, indagheranno il concetto di casa (che viene richiamato dal nuovo allestimento) come interno e dimora con quanto di comodo, terribile, profondamente amoroso o nascostamente delittuoso essa nasconde.

Balletti&Mercandelli osservano la quotidianità con riflessioni sui gesti e le cose di tutti i giorni; il newyorkese Aleksandar Duravcevic ferma il suo ritorno a casa in Montenegro con foto in bianco e nero di suggestioni anni Settanta, cariche di tensione e teatralità; Marco Fantini dipinge le inquietudini sottili che si annidano dietro le pareti e una finestra azzurra, in attesa e nel dubbio che si compia qualcosa, mentre i Fratelli Calgaro con la consueta acida e ironica considerazione della vita borghese e la metafisica attenzione ai drammi nascosti, mettono in scena il lato non detto del quotidiano. I trentuno coltelli di vetro di Silvia Levenson pendono sugli amori di casa, a controllare la nostra reazione all’affetto domestico, mentre iKiller Flowers di Simone Lucietti sono simulacri cattivi di apparente seduzione, trappole visive pronte a scattare verso lo spettatore con feroce inganno, così comel’Omicidioumano di Lamberto Teotino lascia tracce di possibili delitti irrisolti, su uno sfondo di elegante inquietudine e mistero. Giovanni Morbin parla tramiteStrumenti a perdifiatocon cui si può comunicare solo a se stessi, ma in maniera “cristallina” e appende ragnatele diAntimateria ; Maria Elisabetta Novello racchiude la cenere che contraddistingue i suoi lavori poetici e complessi in ex voto di plexiglass e mandala diDi-segni ricamati, come oggetti d’affezione. Infine Veronica Veronese Palmieri torna a esporre le sue modelle delicate e svaporate, donne trascolorate come un’ Ofelia moderna, come eterne ragazzine in un raccolto di Fleur Jaeggy.

Completamente riallestito da Mauro Zocchetta, con il contributo tecnico di AMCPS, CIME e OSRAM, lo spazio di Contrà S. Ambrogio è stato adeguato per rispondere alle esigenze dell’arte contemporanea (filone che l’assessore Lazzari, ha voluto diventasse tra gli elementi di punta della programmazione culturale 2009). I lavori sono stati connotati dalla possibilità di sviluppare l’allestimento su superfici bianche, il più possibile neutre, in connubio con le pareti della chiesa romanica. Nel’ingresso è stata infatti collocata una struttura monovolume che riprende la morfologia della chiesa e crea l’idea delwhite cube caro all’arte contemporanea. Il posizionamento al centro della navata ha consentito il recupero di una doppia superficie espositiva, il tutto in sintonia con le pareti della chiesa romanica e quindi recuperando lo spirito del luogo.

Altri articoli