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L’OMAGGIO A FRANZ JOSEPH HAYDN

DA’ IL LA AL SUONO DELL’OLIMPICO 2009

Giovedì 23 aprile 2009 - ore 21.00 Teatro Olimpico di Vicenza

L’OMAGGIO A FRANZ JOSEPH HAYDN Vicenza, 20 aprile 2009

Con un omaggio a Franz Joseph Haydn (Rohrau 1732 – Vienna 1809), di cui quest’anno ricorre di bicentenario della morte, si apre la stagione di musica nel Teatro Olimpico, contenitore d’eccellenza per la musica sinfonica.
Il concerto inaugurale spetta all’Orchestra del Teatro Olimpico, giovedì 23 aprile (con inizio alle ore 21.00), per una serata che fa da anteprima al festival “Il Suono dell’Olimpico”, in programma nel mese di giugno.
“Il Suono dell’Olimpico”, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza, è l’atteso appuntamento con cui l’Oto ritorna nel teatro palladiano, da cui ha avuto origine la sua storia.
La direzione artistica, affidata a Giancarlo De Lorenzo, che è anche direttore principale dell’orchestra vicentina, prosegue nella tradizione di invitare a suonare con l’Oto direttori e solisti di esperienza internazionale.
È quanto accade nel concerto del 23 aprile, interamente dedicato alla musica strumentale di Haydn, che vede protagonista Paolo Bonomini solista nel Concerto per violoncello e orchestra in Do maggiore.
I concerti scritti per il violoncello rappresentano forse la produzione più alta del compositore austriaco per quanto riguarda le opere per strumento solista, e sempre presenti nel repertorio dei più grandi solisti dei nostri tempi. Composto tra il 1761 e il 1765, probabilmente per Joseph Weigl, virtuoso di quello strumento, il Concerto in Do maggiore per violoncello e orchestra numero 1 viene fatto risalire ai primi anni del servizio di Haydn presso il principe Esterházy, sulla base di numerose analogie formali e linguistiche con le sinfonie di quel periodo. Haydn aveva a disposizione un insieme strumentale alquanto esiguo, con sei o sette violini e il basso formato da un contrabbasso e un fagotto, oltre ad un violoncello, che assumeva facilmente il carattere di solista, in dialogo con il “tutti”. La voce dello strumento e l’arte del solista sono ben messe in evidenza nella composizione, che passa dal cantabile all’alto grado di difficoltà tecniche nel finale.

L’interprete di questo concerto è Paolo Bonomini, giovanissimo talento del violoncello, classe 1989, che si è subito imposto alla critica per la grande padronanza tecnica, la maturità musicale e una spiccata sensibilità interpretativa. Diplomatoso in violoncello a 17 anni con il mssimo dei voti, lode e menzione d'onore al Conservatorio "Luca Marenzio" di Brescia con il M° Paolo Perucchetti, è vincitore a soli 13 anni del primo premio al concorso Romanici e, l’anno successivo, del Concorso nazionale “Città di Giussano”. È stato solista al fianco di importanti ensembles, quali i Virtuosi di Praga e l’Orchestra del Festival pianistico internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo. Ha partecipato a diverse rassegne musicali: il Festival Internazionale “Armonie sotto la Rocca”, “ La musica e il disagio”, il Festival di polifonia di Reggio Emilia, la Stagione concertistica dei Giovani Interpreti Associati, il Festival “Lediecigiornate di Brescia”. È allievo di Mario Brunello, per il corso di alto perfezionamento della Fondazione Romano Romanici, e del Maestro Enrico Dindo presso l’Accademia di Pavia. Suona un violoncello del ‘700 di scuola italiana, attribuito a David Tecchler, offerto in uso dall’Associazione “Officina Musicale” di Brescia.

L’Orchestra del Teatro Olimpico sarà diretta da Osvaldo Ferreira, il più giovane direttore in Portogallo ad occupare il ruolo di direttore principale di un’orchestra professionistica, da quando, nel 2005, è stato invitato ad assumere il ruolo di Direttore Principale dell’Orchestra dell’Algarve, ed è anche il direttore con il maggior numero di prime esecuzioni commissionate, e registrazioni di opere di autori portoghesi contemporanei.

Diplomato in direzione d’orchestra a Chicago, con un perfezionamento al Conservatorio di San Pietroburgo, nella classe di Mussin, ha ricevuto numerosi premi a concorsi prestigiosi, come il “Sergei Prokofiev” in Russia e “Academy Conductor” nel 2001 negli Stati Uniti.
Assistente di Claudio Abbado a Berlino e Salisburgo, ha studiato anche con Jorma Panula e David Zinman. Regolarmente invitato a dirigere in Portogallo, Russia, Brasile, Sud Africa e Stati Uniti, ha collaborato con artisti del calibro di Maria João Pires, Roger Muraro, Jean Marc Luisada, Elisabete Matos, Pedro Burmester, Reinhold Friedrich, Gerardo Ribeiro, Mário Laginha, Ivan Monighetti, Irina Tseitlin, Stefan Dhor, Berlin Philharmonic Quartet, Gordon Hunt, Bernardo Sassetti, Daniel Rowland, Maria José Falcão, Alex Klein, Yang Liu, Sergei Roldugin, I Virtuosi di San Pietroburgoi e Ingeborg Baldaszti. Dal 2003 è direttore dell’Orchestra del Festival Internazionale di Viana do Castelo, prodotto dal Fairbanks Arts Center Music Festival di S. Diego. E’ fondatore e Direttore Musicale dell’Orchestra di Póvoa de Varzim, e Direttore Artistico del Festival di Musica di Campinas in Brasile e direttore dell’Orchestra Oficina de Musica di Curitiba.

L’omaggio ad Haydn dell’Oto prosegue poi con due sinfonie del Maestro austriaco, la numero 5 in La maggiore, e la n. 84 in Mi bemolle maggiore.
La prima, datata 1760, risale al periodo precedente l’incarico di corte Esterházy, quando Haydn ottenne il posto di Maestro di Cappella presso il conte Kalr von Morzin, il suo primo impiego a tempo pieno che gli diede una certa sicurezza economica, per altro presto tramontata, a causa delle improvvise ristrettezze finanziarie del conte. Dopo questa composizione giovanile, l’Orchestra del Teatro Olimpico eseguirà la Sinfonia n. 84, che fa parte del gruppo delle Sinfonie parigine, scritte negli anni 1784-1785, commissionategli, in conseguenza della fama ottenuta a corte, da ambienti indipendenti, vicini alla massoneria francese. In quegli anni il neonato Concert de la Loge Olympique era a caccia di un'idea per rinnovare il Concert Spiritual. A Parigi si riunivano i migliori musicisti, in concerti sponsorizzati dalla nobiltà, e il conte Claude-François d'Ogny spronò allora lo chef d'orchestre Joseph-Boulogne de Saint-Georges a commissionare sei sinfonie al primo compositore europeo. Haydn colse l’invito: dopo una ottantina di sinfonie pensate “in piccolo” per il pubblico ristretto di casa Esterházy, non esitò a cimentarsi con questa nuova sfida. Ne nascono le sei Sinfonie, dall’82 all’86, che saranno eseguite per la prima volta nel 1787, con un successo strepitoso. Il grande maestro aveva saputo rinnovarsi, reinventando uno stile immaginando il suono di un'orchestra virtuale e incontrando i gusti d'un pubblico sconosciuto e lontano.


INFO e BIGLIETTI
Biglietteria del Teatro Olimpico: da martedì a sabato ore 11.00 – 16.00 - tel. 0444 222 801
Panta Rhei: da lunedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00 (chiuso martedì e venerdì mattina)
[email protected] – tel. 0444. 320 217
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