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Scheda 2.5.1 Scheda documentale: Una mappa dei colli

Nella carta è ben riconoscibile il sistema difensivo escogitato dal Durando e che si basava su robusti block-haus sul colle Bella Guardia e su un sistema di barricate lungo la strada ed ai piedi del colle di villa Guiccioli.

Il sistema difensivo dei colli Berici si articolava infatti in una serie di linee successive, tutte ugualmente difficili da superare, ed in interruzioni stradali che rendevano gravosi i movimenti della fanteria ma soprattutto dell'artiglieria che non poteva venire manovrata con la libertà necessaria;

1) Castel Rambaldo (villa Margherita), il primo avamposto, difeso dai volontari del maggiore Gentilon;
2) colle Bella Guardia, dove un vasto complesso situato in posizione dominante permetteva di battere le linee sottostanti;
3) il munitissimo colle di villa Guiccioli, e da ultimo
4) la grande barricata attorno al santuario della Madonna.

Su queste posizioni chiave il Durando ed il suo Stato Maggiore avevano schierato quasi la metà degli undicimila uomini a disposizione e soprattutto le truppe svizzere del colonnello Latour,

La prima fase delle operazioni sui colli consistette nell'occupazione di Castel Rambaldo all'incrocio della strada di Arcugnano con quella della Commenda. Poco dopo sullo slancio, viene occupato il colle Bella Guardia e più tardi, grazie anche ai rinforzi ottenuti dalla pianura, anche villa Guiccioli ed il Santuario.

Gli austriaci, alla fine della giornata, furono molto generosi nel premiare ufficiali e soldati. Il colonnello Kopal, deceduto in seguito alle ferite riportate, ottenne (alla memoria) la più alta decorazione austriaca. Il maggiore Maroicic, capo dello stato maggiore del Culoz ottenne decorazioni, promozioni ed il titolo di barone con il predicato "di Madonna del Monte", mentre un altro suo collega, il capitano Jablonsky otteneva il baronato "di Monte Berico ".

Da parte piemontese invece, si fu piuttosto parchi nei riconoscimenti al valore. Per i reduci di Vicenza solo otto decorazioni: otto medaglie d'argento e la promozione al grado di colonnello effettivo per Massimo d'Azeglio. Tanta severità parve eccessiva a Sebastiano Tecchio che, in esilio a Torino dopo il 10 giugno, si sentì in dovere di intervenire affinché si trovasse un modo di premiare tutti i difensori.

Dalla richiesta di Sebastiano Tecchio, del 18 agosto 1849, deriverà - molti anni più tardi - la medaglia d'oro alla bandiera della città di Vicenza (Scheda 3.3.3).

INDICE:
Itinerario 2.5: Villa Margherita
Una mappa dei colli
Castel Rambaldo