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La bicicletta richiede un certo fisico. Cosa fare praticamente?

È venuta l'ora di conoscere il proprio corpo e lo si deve fare con entusiasmo. Anzitutto, una buona, completa visita medica. Informandosi presso le USSL, si può ottenere la visita medica che consiste nell'effettuare prove speciali di questo sport, di cui le più importanti restano quella cardiaca e quella pneumotoracica. La visita medica non è certamente obbligatoria per gli itinerari qui proposti, ma è senza dubbio un'occasione buona per approfittarne.

Poi possiamo fare un po' di ginnastica e d'allenamento. Non bisogna effettuare mai ginnastica violenta e per un periodo di tempo troppo prolungato, nei primi tempi; non serve neppure fare ginnastica una volta alla settimana. La prova di fare 15 minuti al giorno farà irrobustire anche lo spirito; salute ed efficienza si sentiranno di colpo.

GINNASTICA

Per chi soffre di obesità, o per chi soltanto desidera disfarsi di qualche chilo, è bene sapere che l'attività fisica aumenta la temperatura, la quale provoca la sudorazione, cioè la perdita di sali, acqua e vitamina C. Questi componenti vanno reintegrati, ma le calorie debbono venire limitate, così si arriverà presto a un peso accettabile.

Ginnastica ottimale è quella che porta a una totale apertura degli alveoli polmonari, quella che scioglie i muscoli ossigenandoli per bene e quella che aumenta la resistenza totale.

Può capitare che la bicicletta riveli dolori vertebrali non prima accusati: in questo caso lo sport ha preannunciato un male in via di formazione, ed è quindi da curarsi subito. Chi conduce una vita sedentaria non permette al corpo quei mutamenti muscolari e cardiocircolatori che avvantaggiano uno sportivo.

Dunque un po' di ginnastica anzitutto, poca ma costante. E poi un po' di allenamento: nei primi 15 giorni, due volte la settimana, dopo la ginnastica, compiere 3-4 giri dell'isolato e salire allegramente 2 volte le scale di casa. I secondi 15 giorni: 6 giri d'isolato e 4 salite di scala. Così si potrà inforcare la bici e "uscire" veramente dopo un mesetto.

Le prime uscite è preferibile farle con un amico; la confidenza porterà a risolvere le difficoltà più semplici, a sopportare meglio la fatica.

Dopo il primo mese, se si procederà con razionalità e calma, questi itinerari diventeranno presto insufficienti al desiderio di visitare posti nuovi e di stare all'aria aperta, a contatto con la natura.

ALLENAMENTO

Da solo l'allenamento fa parecchio, basta vedere come, dopo una settimana di footing o di movimento, ci si muova con elasticità e con facilità. È vero che si mangia con più gusto, che si digerisce velocemente, che si è pronti all'azione e al lavoro. Ma l'alimentazione è un'altra spinta alla buona salute.

Negli itinerari proposti in questa Guida si parla di piatti tipici, tradizioni gastronomiche, ecc.; intendiamo però dire qualcosa anche a chi prenderà spunto da qui per migliorare la propria forma fisica e poi mantenerla a buoni livelli. Alimentarsi in corsa o intraprendere giri di oltre 50 km, prescrive regole da osservare bene, pena dolori e insoddisfazione.
Un pasto sbagliato rovina un giro, come un lungo giro può rovinare un buon pasto.

ALIMENTAZIONE

È bene tenere presente come sia utile alimentarsi attenendosi ai nostri cibi tradizionali: cereali, legumi secchi, ortaggi, vino, olio d'oliva, agrumi. Il corpo umano ha bisogno di una benzina formata da zuccheri, grassi, proteine. La quantità di energia utile a svolgere un movimento è misurata oggi in calorie; si ritiene che per una giornata a riposo ne bastino 1500, mentre per una gara si arrivi a 8000!

Gli zuccheri o carboidrati danno l'80% dell'energia ai muscoli e sono presenti nella frutta come fruttosio e nello zucchero puro come saccarosio. I grassi (lipidi) hanno molto potere calorico e le proteine (protidi) sono utili alla ricostruzione delle cellule logorate. Quindi un'abbondante colazione, due o tre ore prima della partenza, con: caffellatte con miele, o tè con limone e miele, pane integrale, burro, formaggio. Mezz'ora prima di partire è consigliabile bere acqua con sali disciolti.

Durante il viaggio è meglio portare con sé e cibarsi di piccoli panini con prosciutto cotto o marmellata, avvolti in carta stagnola. Borracce con acqua e sali integratori, al seguito. Ancora: spremute, tartine. Buone regole sono: evitare troppi grassi saturi (quelli animali) e zuccheri semplici; privilegiare le fibre, cioè i residui degli alimenti vegetali, e i carboidrati degli amidi. Il cibo leggero sarà assimilato prontamente nel momento dello sforzo. Oggi esistono, nei negozi specializzati, preparati specifici di facile consumo e di alto rendimento, di cui ormai in tutti gli sport si fa uso.

CYCLING

C'è qualcosa di specifico, di personalizzato nel fare cycling, nell'uscire a spasso con la propria due-ruote. Una buona bicicletta, preparata a dovere, è una sicurezza. I cambi di velocità permettono di andare a qualsiasi andatura: tre moltiplichi per le mountain bike e due per le bici da corsa consentono oggi di migliorare con facilità le proprie prestazioni.

Un giro in bicicletta è un'avventura: questi itinerari sono stati scelti proprio per soddisfare la nostra curiosità. Andremo per queste strade che non sono le solite dei nostri spostamenti veloci in auto, ritrovando un tempo come lo vorremmo noi, vedendo luoghi non eccezionali, non paradisiaci, ma il più delle volte nuovi, proprio dietro la siepe conosciutissima.

Dalle poche ore spese, dai pochi chilometri percorsi verrà una gran voglia di continuare alla ricerca, quasi, del nostro tempo perduto.

COME TRATTARLA

Una bici affronterà i sassi, l'atmosfera, la forza del conduttore, forse anche qualche ostacolo e perciò va trattata in un certo modo.

Se la si affida a un meccanico fidato per un paio di giorni, si opera una scelta sicura. Se invece si vuoi ricorrere al fai-da-te, bisogna procedere in questo modo: ingrassare con grasso speciale i mozzi anteriore e posteriore e l'interno del movimento centrale (cosa non facile...); oliare le giunture mobili e le filettature delle viti; verificare che i pattini gommati siano in buono stato; verificare che il tubolare o il copertoncino abbia il battistrada, o parte centrale scura, con i solchi ben scolpiti; fare alcuni chilometri con una chiave inglese in tasca e bloccare il sellino nel punto, alto o basso, avanti o indietro, che risulterà perfetto per il corpo. Sostituire un raggio o centrare una ruota non è da tutti per cui al primo itinerario ci si fermerà per un controllo da un meccanico.

Pulire la bici invece è facile: ci vuole spazio, spugna, spazzola, acqua mista a gasolio e acqua corrente. Si passano con il gasolio le parti meccaniche: catena, scatto libero, blocchi dei freni, deragliatore posteriore, pedalini (si evitino le gomme e le parti verniciate). In seguito si facci uno shampoo generale e si pulisca il tutto con acqua. La catena va unta con vaselina o con grassi appositi anche trasparenti, Quando poi si lascia ferma la bici per un certo tempo, è meglio appenderla, affinché l'umidità del terreno non intacchi le gomme, o affinché il suo stesso peso non arrivi a trinciare le gomme sgonfiate.

COME ACQUISTARLA

Dove trovare una buona bici? Una bicicletta la si trova o per occasione da un amico (usata) oppure da un rivenditore (usata o nuova). Se è usata, si consiglia di provarla per una giornata almeno. Che sia bella lo si vede di certo, poiché sarà stata, per l'occasione, ben ripulita, prestate attenzione alle parti arrugginite, al battistrada e al sellino logoro.

Se la bicicletta è nuova: la miglior cosa è provvedersi da un costruttore che ha la bici giusta o ne costruirà, allo stesso prezzo, una su misura; essenziale infatti è che la bicicletta sia proporzionale alla propria altezza.

In ogni caso, dati gli alti prezzi attuali, conviene scegliere un telaio robusto; ormai sono pressoché tutti di qualità anche se ve ne sono con caratteristiche e prezzi diversi a seconda dei materiali di cui sono composti (acciaio, titanio, carbonio).

COME EQUIPAGGIARLA

Ci sono alcuni oggetti che bisogna avere a casa e altri da portare con sé. Fra i primi: chiave tiraraggi, pinza tagliacatena, pompa con manometro; fra i secondi: pezze per foratura, tubolare, pompa, brugola, set di borse, portacartina, borraccia. Ovviamente ci sono oggetti più o meno indispensabili, ognuno se ne accorgerà da sé.

Per la foratura, l'inconveniente più probabile, si sa che esistono oggi pezze confezionate già pronte oppure bombolette vulcanizzanti. Attualmente vanno molto di moda le sacche e non a torto, sono antistrappo, con chiusura lampo parapioggia, con catarifrangenti per il buio e portacartina trasparente. Non dimentichiamoci infine della pompa e della borraccia.

COME STARE IN BICI

Andare a passeggiare in bicicletta non comporta particolari problemi, né di allenamento, né di alimentazione, né di tecnica; questi sorgono invece, più o meno importanti, quando si voglia richiedere di più a se stessi. Dieci km di Pianura sono un piacevole diversivo mentre si sorbisce un gelato, ma a 40 all'ora pretendono un comportamento e uno sforzo ben diverso.

Ammesso che non si debba spiegare come si deve stare in equilibrio... l'andare in bicicletta necessita di qualche osservazione.

Ad esempio le curve vanno affrontate un po' più lentamente, e inclinando il corpo a sinistra e a destra (all'interno della curva), magari divaricando il ginocchio relativo. È meglio frenare maggiormente con il freno posteriore per una frenata più lenta e, nel caso si arrivi di colpo sul viscido o sulla ghiaia, lo sbandamento avverrà in modo da essere controllato.

La curva in salita è bene prenderla nel suo massimo raggio: si evita in questo modo lo scarto forte di pendenza. In discesa è bene continuare a pedalare un po', questo serve a mantenere caldo il muscolo.

Per quanto riguarda i cambio, come per le automobili, la bici può procedere a differenti velocità, grazie a un marchingegno che ormai tutte le biciclette posseggono. Una levetta, quasi sempre sul tubo obliquo negli ultimi modelli di bici da corsa, tende un filo collegato a un deragliatore a ponticello posto sulla dentatura della moltiplica imponendo alla catena di spostarsi su quella o questa ruota dentata; con quella più grande si fatica di più ma si procede di più che con quella più piccola. In base ai dentini, ogni ruota ha un numero. Una seconda leva del cambio permette alla catena di spostarsi sui vari supporti della ruota cosiddetta "libera". Le varie combinazioni fra davanti e dietro danno diverse velocità, facili da capire in prova.

Un'ultima cosa riguarda le segnalazioni: se si viaggia nella penombra è necessario munirsi o di fasce fluorescenti o di catarifrangenti, posti nei pedali, nei parafanghi, nel sellino, nei raggi.

DOVE, COME, QUANDO

Se questi itinerari sono una proposta, molti altri possono essere ideati da ciascuno. Cosa tenere presente? Anzitutto le proprie forze. Non è vero che si è sempre in tempo a far marcia indietro. Si vedano zone in cui ci siano punti di rifornimento, di aiuto; la possibilità di girare senza stancarsi oltre misura.

Una bicicletta può essere trasportata con l'automobile, per cui è interessante giungere fino a una località, prenotare una camera d'albergo, e fare il proprio giro avendo comunque un punto di riferimento.

Dove: la montagna è bella, ma il tempo varia in pochi minuti per cui bisogna stare all'erta. Come: l'entusiasmo della partenza provoca molti pentimenti, vuoi perché le energie si fondono subito, vuoi perché ci si veste in modo inadeguato, si ritiene superflua la mantellina, il berrettino, la borraccia piena. Quando: tenendo sempre in debita considerazione le proprie condizioni fisiche e il grado di allenamento, scegliere le stagioni più adatte, al riparo da intemperie o temperature troppo elevate.

COME EQUIPAGGIARSI

Fino a poco tempo fa l'accessorio ciclistico era il più grezzo, mentre gli altri sport vantavano materiali e mezzi raffinati. Di colpo il salto: bici in carbonio, in materiale da satellite, magliette in goretex, disegni incomprensibili, colori "sgargianti, fluorescenti".

Come vestirsi? Come lo si desidera. Poche cose sono fondamentali, altre facoltative, altre superflue. Obbligatorie: pantaloncini, maglietta, scarpette.
Facoltative: guanti a mezzo-dito imbottiti, scarpette con tacchetta-bloccaggio, occhiali antisole e antinsetti, pantaloncini foderati e imbottiti.
Superflue: pantaloncini elasticizzati, maglietta in tessuto termoregolato, computer al polso.
Importante: portare con sé un giubbino parapioggia, la fida borraccia con sali in estate, un berrettino impermeabile; soprascarpe e calzamaglia se fa molto freddo.
Una cosa non si porta mai con sé ed è utilissima, una penna: annotare un'idea, fermare una sensazione, ricordare un luogo o un indirizzo fa parte del voler conoscere.

Se la bicicletta è provvista di sacche, si rivelerà sempre utile in particolare una maglietta da cambiarsi sulla salita e il benedettissimo pezzo di giornale da mettere sul petto volando in discesa; finora non c'è di meglio, a quel prezzo...

COMPORTAMENTO IN STRADA

I tempi stanno cambiando, e per la bicicletta davvero c'è di che raccontare. Da qualche centinaia eccone migliaia: le nostre strade ne vedono tantissime ogni sera e ogni domenica mattina.

Non esistono sempre piste ciclabili e i ciclisti sono tanti da valerle, ma è pur vero che essi spesso non sanno stare in strada. Viaggiano affiancati a due, a tre; si spostano a sinistra con disinvoltura; passano coi semaforo rosso.

Quelle poche leggi stradali che esistono vanno rispettate e quelle che dovrebbero esistere devono essere sollecitate con forza, se il ciclista è un essere ragionevole. Chiudere una curva durante una bella discesa è quasi naturale, ma se la strada non è libera è un suicidio.

Queste note che accompagnano la piccola Guida alla scoperta delle bellezze che circondano le nostre mete vogliono essere uno stimolo ad essere approfondite, sia con l'apporto di un ripensamento personale, sia con discussioni sociali; uscire di casa con una bicicletta è immettersi in un contesto "civico-politico"', cioè essere disponibili all'incontro con altri esseri. La bicicletta oggi è in grado di fare molto per la conservazione della terra, sia terra veneta che terra mondiale, e anche per lo stesso ciclista-uomo, che chiede a un itinerario molto di più che una serie di chilometri.

MOUNTAIN BIKE

Multicolori, quasi trasparenti quelle da corsa, robuste e strutturate quelle da monte, da bosco: ecco le mountain bike. Sono passati già una decina d'anni e sono state impiegate su tutti i terreni della terra, in ogni habitat: ora si trovano ovunque e insidiano il primato della bicicletta "normale".

Dapprima sembrava che l'uomo fosse sminuito di fronte a un mezzo che gli sollevava ogni difficoltà con quegli enormi rapporti del cambio, e invece essa lo ha convinto e portato su terreni belli ma impervi, sui quali s'è capito che la bellezza sarebbe stata gustata solo dopo allenamento, sforzo e cura dell'alimentazione. Bello è pedalare lungo l'argine del Sile o del Brenta, ma affascinante è pure arrampicarsi sul Grappa o sul Montello; la mountain bike è figlia della bicicletta tradizionale, ma ambedue hanno "personalità" diverse, luoghi propri in cui scorazzare, anche se in comune hanno sempre quel frusciare delle ruote che tanto ci affascina.

La sera prima vademecum

1) Informarsi sulle previsioni del tempo
2) Preparare tartine, bibite, bevande
3) Preparare attrezzi meccanici
4) Preparare il pronto soccorso fondamentale
5) Controllare tubolari, freni, avvitamenti vari
6) Preparare occhiali, berrettino, pompa, itinerario
7) Carta d'identità (o fotocopia) e soldi
8) Se si ha un cellulare caricare la batteria
9) Lasciare sempre detto a qualcuno dove si va e quando si pensa di ritornare



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