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Nel silenzio dei cocuzzoli lussureggianti

Da Marostica a Breganze e a Salcedo attraverso campi di mais e vigneti

Pochi chilometri, una scampagnata attorno al bellissimo castello di questa cittadina vivace, verde; dalla piazza gigante in cui tradizionalmente avviene la partita a scacchi con elementi in costume, ci dirigiamo a destra verso Breganze.
La strada è buona, ombreggiata e riflette quel verde intenso che scende dai Sette Comuni a far respirare la prima pianura.
Passati davanti a Villa Diedo, giriamo a destra poco prima di entrare in Breganze, scegliendo una valletta di delicata fattura per i cocuzzoli lussureggianti che ci fanno da sponda. Sono le Prealpi Venete, i contrafforti dei grande altopiano che ospitò i cannoni tambureggianti 80 anni fa; la forza di queste pareti, la durezza dei valloni che non scaleremo noi, ma ci limiteremo a guardare i contorni da sotto in su, in una passeggiata alla ricerca dei mormorio delle fronde di querce.
Fino a S. Giorgio la strada è piana, poi sale, discende una collinetta e risale terminando a Salcedo.

Campi di granoturco si alternano ai vigneti, colture che non abbisognano di lavoro quotidiano e quindi poca gente, molto silenzio, la possibilità di chiacchierare con gli amici mentre si pedala o di contemplare se si è soli. Si ritorna a Marostica per la stessa strada, dopo un breve sogno, annotando la differenza fra campagna e città, e ricordando i consigli degli scrittori romani e greci che in tempi caotici e analoghi ai nostri si trasferivano fuori città per ritrovare l'uomo. Per chi lo desideri è possibile salire al castello, addossato alla collina, per mezzo di una bicicletta e godersi uno spuntino in santa quiete.

Informazioni. APT: Bassano del Grappa; Pro Loco: Breganze, Marostica.
Alberghi 7, agriturismo 8.

Manifestazioni

Marostica

Festa della primavera (ultima domenica di aprile);
Rassegna internazionale di grafica umoristica (maggio);
Sagra delle ciliegie (ultima domenica di maggio);
Mostra dell'artigianato (luglio-agosto);
Partita a scacchi con personaggi viventi (week-end della seconda settimana di settembre negli anni pari).



Enogastronomia

Buona questa tavola che prende dalla verde montagna mais, castagne, frutti dei sottobosco, e dalla pianura mele, pere, pesche e ciliegie; a tavola risi e bisi come nella buona tradizione, risotto con gli asparagi, quaglie allo spiedo, lumache in tegame, piccioni torresani allo spiedo, cappone alla canevera. Dolci: amaretti, ciliegie sotto spirito, uvetta, crostoli, fugazza. Vini: Riesling, Vino dei Colli Berici, Gambellara.

Meccanico

Donadello Sport, Campo Marzio, 11 - Marostica, Tel. 0424/780291.

Arie e storia

Marostica è legata alla famosa partita a scacchi, la più originale dei mondo in quanto si svolge con pedine viventi, che si gioca nella sua piazza, tutti gli anni a settembre, sotto la potente muraglia dei castello. Ma è forse altrettanto interessante se la si coglie come un elemento, e lo ha fatto questo itinerario, di una costa che di fresco, di vivace ha tutto, e che, partendo da Gorizia, si estende, fino a Bardolino.
Sarebbe anche interessante, pittoricamente e scenograficamente, cogliere le differenze dei verdi nelle tele degli artisti che lavorarono in questa regione, dalle arti di Tiepolo ai boschi del Veronese, alle acque del Canaletto, ecc.
Riviverne le tonalità mentre si pedala lentamente e con la possibilità quindi di osservare è certamente una leccornia culturale che questi tempi frenetici non prevedevano. Marostica parte dalla pianura che arriva lì a Vicenza e sale sul Colle Pansolino dove si trova il Castello Superiore, molto bello e a cui si può accedere in bicicletta anche qui si trovarono resti paleoveneti e si parla di un castello dei 753 che, a portata di bocca di Ezzelino ne fu infatti subito vittima.

Nel 1259 fu dei Carraresi per una cinquantina d'anni, finché gli Scaligeri della non lontana Verona la presero facendone una delle tante teste di ponte contro Venezia, e vi iniziarono la costruzione del castello.
L'imperatore Massimiliano la conquistò nel 1509.
La partita a scacchi, di grande effetto scenografico, racconta tra il reale e il leggendario la storia di due nobili che, innamoratisi allo stesso tempo della figlia del castellano, furono persuasi a giocarsela a scacchi, ma vinsero ambedue perchè il perdente sposò la sorella minore.
Il Castello Inferiore (ora sede dei Municipio) e quello Superiore, legati fra loro, da mura, sono in buono stato e, analogamente a quello di Soave, danno un'idea di vigilanza strategica completa; in quello Superiore vi è pure un convento del 1557.



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