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Sport e natura tra le memorie della prima guerra mondiale

Il Monte Grappa

Sono questi i luoghi dove si combatterono alcune tra le più sanguinose battaglie della guerra 1915-18: la prima ebbe luogo dal 10 novembre al 21 dicembre 1917 e vide contrapposte le truppe austriache che avevano sfondato il fronte a Caporetto e la IV armata italiana, che si ritirò attestandosi sulla linea tra Col della Berretta e Monfenera; la seconda fu ingaggiata tra il 24 e il 31 ottobre 1918 dalle truppe italiane per mascherare il vero obiettivo che era quello di sfondare il fronte austriaco presso Vittorio Veneto. Oggi questi luoghi sono tornati alla pace e alla tranquillità cui la natura li aveva destinati prima che la violenza dell'uomo li contaminasse: sono ancora visibili i camminamenti delle trincee scavate dai fronti opposti, ma la zona è oramai dedita per lo più alla pastorizia.

Per chi ama andare in bicicletta in una natura incontaminata, questa è un'occasione da non perdere assolutamente; sono infatti numerosissime nella zona le strade e stradine militari che coprono di un fitto reticolo i fianchi, spesso scoscesi, della montagna, non percorribili altrimenti se non a piedi o in mountain bike (spesso è vietato il transito ai fuoristrada). Tuttavia è necessario mettere in guardia dall'affrontare pendenze da "professionisti", che si prolungano per lunghi tratti, coloro che praticano solo saltuariamente il cicloturismo o, comunque, non adeguatamente alienati. Per costoro si consiglia di suddividere i percorsi qui segnalati in più tappe e, ovviamente, di prolungare il soggiorno in zona. Il nostro itinerario inizia a Bassano del Grappa, sovrastata dall'omonima montagna posta in splendida posizione panoramica tra le vallate dei Brenta e dei Piave e forata da ciclopiche gallerie che furono dei formidabili rifugi nelle decisive battaglie della Grande Guerra. Da qui ci dirigiamo verso Romano d'Ezzelino e quindi Romano Alto, dove si imbocca la Strada Cadorna, costruita tra il 1916 e il 1917, che porta sulla cima del monte Grappa (a 32 km circa da Bassano).

Dopo aver pedalato per 12,5 km dal nostro punto di partenza, giungiamo, sempre sulla Strada Cadorna, in località Alberghi, da dove si può imboccare una stradina a sinistra che tra boschi e prati ci consente di raggiungere il Col Moschin, a 1278 m di quota (6-7 km da Alberghi). A poche centinaia di metri, sulla strada per il Col Moschin, possiamo deviare invece a destra e, fiancheggiando le pendici del monte Asolone (1520 m), giungere al Col della Berretta (1448 m), con un monumento a ricordo dei caduti della Grande Guerra. Di qui la strada prosegue fino a ricongiungersi con la 141 che collega il monte Grappa a Feltre, per cui deviando a destra si può raggiungere, dopo 4-5 km, la cima del monte Grappa.

Per chi invece preferisce continuare lungo la Strada Cadorna, dopo 15 km circa di salite e falsopiani, si giunge, stanchi ma felici e soddisfatti di sé, in vetta al Grappa (1775 m).
Qui si trova, in un grande ripiano, il cimitero monumentale dei caduti italiani, che raccoglie oltre 12.000 salme; è d'obbligo la visita al Sacrario, al sacello della Madonna dei Grappa, alla galleria Vittorio Emanuele e al museo.
Per chi non volesse ripercorrere la stessa strada per tornare a Bassano del Grappa, si consiglia di ridiscendere la Strada Cadorna per 3-4 km, e quindi svoltare a sinistra per una stradina che, in una pace incontaminata, ci condurrà al punto di partenza attraverso i piccoli abitati di Semonzo e Semonzetto.

Dintorni

A pochi chilometri da Bassano si trovano Ca' Rezzonico, casa fortificata dei Longhena con quattro torri agli angoli, e villa Bianchi-Michiel, costruzione seicentesca immersa nel verde dell'omonimo parco.

Informazioni. APT: Bassano del Grappa.
Alberghi 15, agriturismo 7 nei dintorni (Paderno del Grappa, Crespano del Grappa, S. Zenone d'Ezzelini).

Manifestazioni

Bassano del Grappa: Mostra degli asparagi (aprile-maggio);
Mostra mercato fiori e uva (settembre);
Mostra mercato della ceramica e artigianato locale (agosto-settembre).


Enogastronomia

Oltre ai piatti tipici di tutto il Vicentino (pasta e fagioli, riso e trippa, tagliatelle in brodo con fegatini; baccalà, capretto allo spiedo, corgnoli e bovoloni (chiocciole) al tegame), qui si possono gustare anche gli asparagi alla bassanese, risotto agli asparagi, risotto ai tordi e alle quaglie, trote bianche e salmonate dei Brenta. Per quanto riguarda i vini non c'è che l'imbarazzo della scelta: ottimi e conosciutissimi i Tocai e i bianchi e rossi del Piave (Verduzzo, Cabernet, Merlot, Raboso, Refosco).

Meccanico

Cavalera, via S. Pio X, 50, S. Giuseppe di Cassola, Tel. 0424/37353

Arte e storia

La città ha ancora notevoli resti delle fortificazioni medievali: il castello superiore, con il più antico giro di mura, e la torre di Ser Ivano; la duecentesca torre di Ezzelino; il castello inferiore, eretto nel 1315. Tra gli altri monumenti degni di nota citiamo: il duomo di origine preromanica, ricostruito nella prima metà del '400; la chiesa di S. Francesco, della fine del XIII sec., con annesso, nell'antico convento, il Museo civico che raccoglie interessanti opere di artisti come Dürer, Canova, Jacopo Bassano, Longhi, Tiepolo, ecc.; il cinquecentesco palazzo municipale con l'annessa loggia (XV sec.); il palazzo Sturm, splendida abitazione settecentesca sul Brenta; e infine il simbolo di Bassano, il caratteristico ponte coperto che scavalca le acque del Brenta (esistente già nel XII sec., realizzato poi originariamente su disegno di Andrea Palladio), famosissimo per la canzone degli alpini che ha ispirato. Fu fatto saltare nel 1945 e poi fedelmente ricostruito tre anni più tardi. Ai due ingressi vi sono arcate marmoree rinascimentali e un affresco di G. Cadorin. Dalla "Taverna del ponte" si accede al Museo dei ponte degli alpini, dove si conservano cimeli e fotografie delle due guerre mondiali e della storia dei ponte stesso. Sul lato opposto si trova ancora quella che fu la prima distilleria della famosa grappa Nardini, dove ancora oggi ci si può fermare a degustare un bicchierino.



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