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Da "Vicetia" a Vicenza




   

L'origine di Vicenza affonda in epoche lontane, remote. I Veneti vi si stabilirono alcuni secoli avanti la nascita di Cristo e di questo periodo permangono testimonianze archeologiche conservate nel Museo di Santa Corona. Durante la dominazione romana, la città fu organizzata secondo lo schema del "Castrum" il decumano massimo, l'attuale Corso Palladio, attraversava il centro abitato secondo l'asse Ovest-Est e corrispondeva alla via consolare Postumia. In piazza Duomo, sotto il Palazzetto Proti, è visitabile il Criptoportico Romano, parte d'un'antica domus patrizia. L'Alto medioevo vide Vicenza sede di un Ducato longobardo e nell'899 la città fu distrutta dalle invasioni barbariche.
Successivamente venne costruita la prima cerchia di mura che racchiuse il centro urbano. Nel XIII secolo Ezzelino III da Romano detto Il Tiranno riuscì ad impossessarsi di un vasto territorio e Vicenza divenne il centro della sua signoria.
Alla morte di Ezzelino, avvenuta nel 1259, Padova estese il suo dominio su parte della nostra provincia fino all'arrivo degli Scaligeri (1311). Nel 1404, dopo un breve periodo visconteo, Vicenza accettò di entrare nella Serenissima Repubblica di San Marco e vi rimase sino a quando il generale Bonaparte concluse la storia millenaria dello Stato veneto (1797). Durante i tre secoli "veneziani", Vicenza si trasformò e si arricchì di opere architettoniche divenendo uno dei maggiori centri artistici d'Italia.












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